Come leggere una carta topografica da trekking  

L’uomo ha sempre avuto la necessità di rappresentare la terra, di disegnarla e di poterla schematizzare, ma ovviamente non si tratta di un procedimento facile. Tuttavia grazie alla carta topografica è possibile rappresentare la superficie della terra: oggi queste carte di consentono di leggere in maniera univoca la superficie della terra, della quale costituiscono una rappresentazione in scala ridotta, simbolica ed approssimativa: grazie ad una carta topografica siamo in grado di conoscere anche territori nei quali non siamo mai stati prima d’ora e di pianificare una camminata. La carta topografica rappresenta la superficie della terra (o meglio, una parte limitata della superficie della terra) attraverso lo schema dei paralleli e dei meridiani, e quindi una certa regione.

In linea di massimo una carta topografica è impostata in modo che il Nord sia verso l’alto, il Sud verso il basso, l’Est a destra, e l’Ovest a sinistra. Una carta topografica è anche caratterizzata da un numero più o meno ampio di simboli che consente di leggerla e di studiarla per mezzo appunto di immagini simboliche. Il loro significato è fondamentale per decifrare una carta topografica: ne abbiamo parlato con i responsabili di escursionista.it, sito specializzato nella vendita online di carte topografiche.

 I simboli della carta topografica: quali sono?

I simboli cartografici consentono di capire in che zona della carta si trovano i dislivelli, oppure i rilievi, e via dicendo. Uno dei più importanti simboli è quello che riguarda il rilievo: il rilievo viene in genere rappresentato per mezzo dello sfumo, cioè di una colorazione leggermente più scura che rappresenta la parte prominente di un rilievo, e attraverso le tinte altimetriche, cioè dei colori che variano con l’aumento in altezza e che sono spesso usate sugli atlanti. Ad esempio per le pianure sotto i 200 metri spesso si usa il verde, per le zone fra 200 e 500 metri il marrone e via dicendo.

Non solo: nella carta topografica si usano anche le c.d. curve di livello, che consistono in linee che uniscono tutti i punti che hanno la stessa altezza (si intende altezza sul livello del mare). Si tratta di un sistema assai utile per poter rappresentare all’interno delle carte i rilievi. Grazia a queste curve è possibile determinare pendii e pendenze, dislivelli e via dicendo: insomma, sono dei segni che sulla carta topografica servono per rendere in 3D una carta a una dimensione.

Inoltre nelle carte qualche volta viene anche indicato il punto di quota. I punti di quota nella carta topografica indicano le quote di punti evidenti sul terreno come ad esempio case, cime dei monti, ponti, valichi e via dicendo. Sono anche estremamente utili per essere dei punti di riferimento.

Non sono finiti qui, i simboli della carta topografica: si pensi anche alla scala, che consiste in uno strumento che consiste nel permettere di comprendere quale è la reale grandezza del territorio. La scala in genere si scrive con come frazione nominatore 1 e per denominatore il numero di grandezza per cui la pianta è stata ridotta.

Una volta che si hanno a disposizione tutte queste informazioni da parte della carta topografica è possibile studiare il cammino che si può fare, il dislivello presente e quindi anche la sua difficoltà, la sua lunghezza e quindi anche la sua durata. Tutti questi elementi, insomma, consentono di studiare idealmente anche un cammino che non si ha mai percorso in vita propria, e di essere sempre pronti. Infine, ci sono tanti altri piccoli simboli sulla carta topografica che possono essere decifrati per mezzo di una mappa ad hoc, e che consentono di studiare al meglio un territorio.